Talvolta capita che la realtà superi anche la più fervida immaginazione. In tempi non sospetti, prima della pubblicazione del testo che riportiamo qui sotto tradotto in italiano, abbiamo incontrato e parlato a lungo con un rappresentante di The Campaign For Wool che, a dispetto dell’importante incarico istituzionale, ci ha dedicato una quantità di tempo davvero inattesa quanto gradita. Naturalmente non siamo stati noi gli ideatori della campagna che, tra l’altro, non avremmo mai potuto sostenere economicamente ma, ne siamo certi, con le nostre parole abbiamo avvalorato una sensazione che circolava da tempo negli ambienti più sensibili alla tematica. Di fatto, questo è l’importante messaggio che riassume le linee guida dell’iniziativa:
Il prezzo della lana è crollato al punto che il valore sul mercato è inferiore al costo sostenuto per la tosa. Nello stesso tempo il numero delle greggi e delle pecore nel mondo risulta in continua diminuzione, al punto che numerosi allevatori hanno perduto la speranza di poter continuare a lavorare. Parallelamente a questo andamento, le fibre artificiali, spesso di derivazione petrolifera, risultano in competizione in quei settori nei quali la lana ha da sempre dominato la scena, quali la moda, i tappeti e l’isolamento. Da quanto sopra, in mancanza di qualcuno che si attivi fattivamente, si profila uno scenario preoccupante che vede un impoverimento del mercato del lavoro, del numero delle greggi e un danno per l’ambiente. Si entrerebbe di fatto in una nuova epoca che ribalterebbe a favore delle fibre artificiali, facendola scomparire, una tradizione che risale alla notte dei tempi.
È vero che gli scenari apocalittici appartengono più alla tradizione nordica che non alla nostra mediterranea, tuttavia ciò che ci preme sottolineare è che le parole qui riportate sono nientemeno che di Sua Altezza Reale il Principe Carlo del Galles. Possiamo provare simpatia o meno per il soggetto in questione e per il ruolo che riveste, tradizionalmente distante da noi e dalla nostra cultura, tuttavia ci sembra notevole che il figlio della Regina del Regno Unito si sia impegnato in prima persona per sostenere la produzione, la lavorazione e il mercato della lana. Certo, i più smaliziati potrebbero sottolineare le ragioni commerciali dell’operazione, o fare illazioni sui passatempi dei reali, ma ci sembra comunque importante che un rappresentante così autorevole di quella società si sia espresso e continui a farlo in favore di qualcosa di molto concreto, tangibile e diretto coinvolgendo, tra gli altri, anche due eccellenze della moda come Vivienne Westwood e Paul Smith. Magari qualcuno facesse altrettanto in Italia… Orgogliosi di aver dato il nostro apporto silenzioso alla genesi del progetto, vi suggeriamo di approfondire il tema visitando il sito di The Campaign For Wool e vi invitiamo a riflettere sull’importanza non tanto dell’iniziativa in sé quanto della consapevolezza che il futuro di ciascuno dipende dalle scelte di molti singoli. Da parte nostra, continuiamo a fare del nostro meglio per favorire la cultura della lana, sostenere allevatori e greggi e presentare al pubblico prodotti di filiera, consentitecelo, virtuosa.