Sai da dove viene la tua lana?

Se un tempo i consumatori si accontentavano di conoscere le caratteristiche di un prodotto leggendo l’etichetta, oggi si dimostrano sempre più interessati anche alla storia di ciò che acquistano. Per questo la tracciabilità, ovvero la conoscenza di tutti gli anelli della catena che hanno portato al risultato finale, rappresenta un elemento fondamentale per attestare la qualità di un prodotto.

Quando si parla di lana, per garantire la tracciabilità non si possono usare mezzi termini o nascondersi dietro alle ambiguità che talvolta si insinuano nelle normative, nei marchi e nelle certificazioni. È indispensabile conoscere tutti gli attori coinvolti nel percorso di trasformazione della lana e verificare che i singoli passaggi del processo rispondano a determinati standard qualitativi:

  • un allevatore di cui si conoscano le razze trattate, i pascoli e la cura che dedica alle greggi, e con cui siano stati stabiliti accordi di lavorazione, dopo aver identificato l’impiego ideale della materia prima;
  • la qualità del vello sucido, di cui siano state stimate caratteristiche e rese;
  • un impianto di lavaggio e di cardatura selezionato e un nastro di pettinatura idoneo alle lavorazioni successive (filatura, tintoria, ritorcitura, aspatura);
  • il progetto del capo finito e il suo processo di lavorazione (per esempio, tessitura, maglieria e confezione), attribuito ad aziende in grado di valorizzare al meglio il prodotto;
  • un prodotto finale di cui sia garantita la produzione locale a chilometro zero, nel rispetto della sicurezza e della salute dei lavoratori, dell’ambiente e dell’etica del lavoro.

Poter tracciare ogni singolo passaggio della filiera di lavorazione consente di tutelare maggiormente i consumatori al momento dell’acquisto, ma anche di renderli più consapevoli del valore legato all’origine di ciò che comprano e di avvicinarli alle persone coinvolte nel processo di produzione, trasformazione e realizzazione di un prodotto.

8 risposte a “Sai da dove viene la tua lana?

  1. Ho linkato il sito sul mio blog spero vi faccia piacere

  2. Questa sarebbe veramente la svolta!!!

  3. Finalmente si parla di lana, e non solo di modelli! Apprezzo l’iniziativa e anch’io linko il sito sul mio blog.

  4. Sono contenta di avere trovato il vs blog. L’argomento lana e tutto quello che lo circonda mi appassiona e mi interessa!
    Sarebbe bello avere la tracciabilità per la lana, finalmente sapere in modo chiaro da dove viene etc…

    eli

  5. claudia.demartini@email.it

    Grazie per avermi invitato a soprire il vostro blog.
    Ho intenzione di linkare il vostro sito al mio e ho pubblicato i vostri articoli sulla mia pagina di Facebook perchè credo che della lana si sappia troppo poco e ci si ricordi ancora meno.
    Io cerco di comprare lana poco trattata o addirittura solo cardata e filata.Penso che annusare la lana così vergine ci riporti indietro nel tempo con un viaggio che puo’ solo arricchire la nostra mente e stimolare la nostra curiosità!
    Grazie ancora per la condivisione !
    Cl@

  6. With the whole thing that seems to be building within this particular subject material, many of your opinions are actually rather radical. Having said that, I am sorry, because I do not give credence to your entire strategy, all be it exhilarating none the less. It looks to us that your opinions are not totally rationalized and in actuality you are generally your self not entirely confident of your point. In any case I did appreciate reading through it.

  7. May we thank you for your esteemed comments which are a source of great satisfaction to our team. We look forward to continue reading your blog http://www.gianmarcolorenzishoesitaly.com/blog/ and we encourage our readers to do the same

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